Francesca

Inizio ora un nuovo processo pittorico dedicato alla Sardegna e ai suoi costumi tipici.
Lo spunto me lo ha dato un fotografo di Orgosolo, Pauleddu, che possiede un archivio sterminato di fotografie tra cui ho trovato quella che mi ha ispirato, tanto da sentire impellente il bisogno di rimettere mano ai pennelli.

La mia pausa forzata del Covid si è fatta sentire pesantemente anche (e soprattutto, direi) a livello mentale, con conseguente perdita di entusiasmo anche in quella che è sempre stata la mia passione primaria: la pittura.

Dopo un timido tentativo di rientro col disegno di Benedetta, mi sono poi rivolto ad altre cose e a cercare ispirazione nel tempo libero tra le varie fotografie che i social mi suggerivano. Fino a quando non mi è apparsa Francesca di Orgosolo in tutto il suo fascino irresistibile.

A proposito di questa modella, devo dire che l’avevo già adocchiata da diverso tempo ed era presente un po’ in tutti gli album dei fotografi della Sardegna. Non a caso evidentemente (a dire il vero le modelle che tenevo d’occhio erano due – e per la seconda non escludo di farci un pensiero concreto più avanti), ma la fotografia di Pauleddu di Orgosolo aveva quel qualche cosa in più che mi ha fatto decidere. Pauleddu non ha avuto nessuna remora a lasciarmi libero accesso anche per il futuro al suo archivio (così come a suo tempo Mariano Munzittu, il fotografo di Benedetta) e si è speso con grande gentilezza ad aiutarmi a superare gli ultimi ostacoli. Spero quindi di rendere giustizia al suo occhio e alla bellezza di Francesca.

Cominciamo, come al solito, dal disegno preparatorio.

Qui, per la prima volta, invece della tela utilizzo un pannello in schiuma di 30x45cm, che in genere viene utilizzato per stampe fotografiche. Mi hanno incuriosito la leggerezza e la rigidità di questo supporto e, siccome mi piace sperimentare (e complicarmi la vita) ho optato per questa soluzione. Nel pannello era già presente una fotografia di Urbino che però si era rovinata irreparabilmente e non sapevo che farci.

Siccome il problema, da un punto di vista pittorico, di questi pannelli è che sono troppo lisci (e in più era presente una emulsione fotografica che non sapevo come avrebbe reagito coi colori) ho deciso come prima cosa di scartavetrare il pannello per dargli un po’ di ruvidezza e poi ci sono passato con un paio di mani di acrilico bianco, ottenendo un fondo accettabile.

La procedura per iniziare è quella già descritta diverse volte in questo blog.
Ho disegnato prima un reticolo di riferimento e poi con una matita piuttosto morbida ho iniziato a tracciare il disegno della figura.
In questa fase l’accuratezza del disegno è principalmente indirizzata alle giuste proporzioni e non alla valenza artistica dello stesso (insomma il disegno alla fine fa schifo, ma mi serve per procedere col minimo di pentimenti nella resa del dipinto).

Francesca – Disegno preparatorio

Beatrice: update

Nella parte finale del post, Beatrice, dove illustravo le fasi del mio ultimo lavoro, sono stato fin troppo benevolo con me stesso. E quell’ammissione, a proposito dei miei limiti, cercava maldestramente di coprire l’insoddisfazione che mi attanagliava per la resa di un dipinto su cui avevo ambizioni un po’ maggiori.

In effetti non sono mai soddisfatto del risultato finale dei miei quadri, ma questo in particolare ho cominciato col tempo a trovarlo insopportabile, a differenza degli altri a cui ormai ho fatto l’occhio.

E così l’ho tirato fuori dalla cornice e rimesso sul cavalletto.
E dopo una ventina di giorni di ritocchi e ritocchi ho deciso che mi piaceva abbastanza da considerarlo finito un’altra volta.

Beatrice – Versione aggiornata e (si spera) definitiva.

Affiancare le due versioni rende meglio l’idea:

Trova le differenze!

Nel frattempo, come mio solito, mi sono appoggiato alla comunità di WetCanvas in cerca di critiche e suggerimenti che mi indirizzassero verso una maggior comprensione dei problemi che riscontravo. Le due versioni hanno raccolto fino ad oggi le critiche seguenti (chiamale critiche, vabbé…):

Loretta (USA): Bruno, this is precious! You’ve done a marvelous job on her eyes. I can’t stop looking at her beautiful little innocent mouth. Outstanding.

Connie (Westbroek, The Netherlands): Beautiful! 

Moises (Magnolia, Arkansas, USA): Molto bene Bruno!
This is a great portrait. Although the composition is great, her eyes steal the show.

Bethany (south coast Australia): Una pittura magistrale!
Truly a masterful portrait. Influenced by the amazing art that Italia has to offer, I am sure!

Carol (Arizona, USA): Bruno… this so accomplished .. and just prescious … you defiantly have command of edges and drawing abilities .. superb 

Merritt (South Australia): One word – Outstanding !

Harry (Gretton, UK): An exquisite essay in the tradition of Ingres and Bouguereau. Chapeau!

Tommie (USA): So cute! Totally agree with everyone’s comment and would like to add that the hair is amazing also!

Wassie (Las Vegas, USA): Absolutely perfect in every way!

Mike (North Carolina, USA): This is so beautiful. I am so glad you posted it here. I really hope you continue to send us some things to see. Your treatment of her hair at the top of her forehead is amazing. I want to be able to do that so much. What is the secret?

David(Burnley, UK): Wow.
Blown away.
IMO, one of the best portraits I’ve ever seen on WC.
You’re more than welcome…. but I think it was pointless to ask for criticisms on something this good.

ODK: Beautiful!

Michael (Raleigh, NC, USA): Excellent painting!

Erin (Quebec, Canada): Lovely!! ❤ The colours are fantastic and the details ❤

Vasilios (Greece): Do you want critique or suggestion? Are u serius? This is Fabulus!!

Lauren (Ontario, USA): Well done, Bruno! 
What a sweet little face, with a rather mature and straight look at the viewer! Very powerful! 

Woody (Los Angeles, CA, USA): Absolutely wonderful…beautiful capture of the innocence of the young child.

Anthony (Jacksonville, Florida, USA): Breathtaking.

William (Glendale, Arizona, USA): Oh my goodness…….This painting is astonishing! What beautiful work!

Ken (Peoria, Illinois, USA): Excellent in so many ways! Captivating and delicate-
Would a touch of texture in the hair highlights be helpful?

Ju-Ju-Beads (Mississippi Gulf Coast, USA): Incredible. Completely incredible. All of it seems perfect, her eyes are fab, but that sweet little mouth just does it for me–so pure, so human. I love the colors in her bangs over her right eye. This is truly the pinnacle of portraiture.

Carolyn (Ventura, California, USA): I just want to kiss those beautiful cheeks. Thank you for sharing your steps of procedure. I am also trying to do this technique, so this is very helpful for me. Your work is breathtaking.

LilliCC (Walnut Cove, NC, USA): Breathtaking!! Inspiring!

Anne (Canada): Magnificent. It is absolutely perfect. She has beautiful eyes.

Trumper: That is brilliant -well done

E dopo ‘sta carellata di complimenti posso andare a dormire con l’autostima rigenerata al massimo. 😉

Beatrice

Appena terminato (si fa per dire) il mio ultimo dipinto.

Dopo aver completato il dipinto di Giusi mi accingevo a lasciare l’enclave albanese in Sicilia per cercare nuovi stimoli altrove, ma il bello dei tanto disprezzati (spesso a ragione) social è che ti fanno incontrare nuove realtà e nuove persone. Alcune interessanti, altre meno. E qualcuna talmente interessante da farti rinunciare all’idea di allontanarti e fermarti lì ancora un po’.
Sapete come funziona facebook: entri in contatto e amicizia con qualcuno e quindi diventi visibile a quelli del suo giro e viceversa. Finisce così che ricevi notifiche anche da perfetti sconosciuti che qualche volta ti riservano delle sorprese.

È così che ho conosciuto Beatrice. Una foto catturata per caso alla mia attenzione da facebook ed è stato amore a prima vista.
Piana degli Albanesi aveva ancora qualcosa da dirmi.

La procedura dei miei dipinti ormai, per chi mi segue, è risaputa, quindi non mi dilungherò molto con le spiegazioni. Dico solo che anche questa volta, come con Giusi, ho fatto ricorso al verdaccio che mi sta ormai addosso come una seconda pelle.

Questa è la sequenza dei vari passaggi.

Disegno su tela con griglia

Verdaccio (non molto soddisfacente, ma non vedevo l’ora di iniziare coi colori – non succederà più)

Abbozzo colore, lascio il viso per dopo.

Prima stesura colore

Da qui in poi le modifiche e le correzioni sono così sottili che non ha senso pubblicarle perché sembrerebbe sempre la stessa fotografia.
Nel passaggio diretto alla versione finale si coglie meglio la differenza.

Beatrice, dipinto finito.

Una considerazione la devo fare: non ho reso completamente giustizia alla bellezza della modella e, per certi aspetti, il dipinto non è soddisfacente, ma conosco i miei limiti (non è falsa modestia) e so che se fossi andato avanti avrei solo peggiorato il risultato finale. La parte più impegnativa è stata la bocca, quella meno riuscita è il ricamo dell’abito su cui, a mente più fresca, non escludo di tornarci sopra in futuro.

Giusi

Dopo i miei ultimi dipinti dedicati alla Sardegna (Ragazza di Desulo e Sa bellesa sarda) ero deciso a fare una intera serie dedicata ai costumi sardi. Quindi, non essendo il caso di andare direttamente sul posto, ho ripreso la ricerca su internet (che è più facile, spendo meno e la sera posso tornare a dormire a casa).

Il problema nell’utilizzo delle fotografie non è solo tecnico (molti puristi della pittura lo sconsigliano), ma anche pratico: non basta trovare la foto giusta, ma è doveroso cercare di contattare il fotografo e/o la modella per rendere loro i giusti crediti. Solo che non tutti i fotografi sono disponibili a questo tipo di scambio alla dispari, dove loro fanno tutto il lavoro ed uno sconosciuto arriva e chiede di poterlo sfruttare a gratis.
Per uno che ti risponde, ce ne sono almeno tre o quattro che semplicemente ignorano la tua richiesta. Non ti dicono no, non ti si filano proprio per niente.
E questo alla lunga è frustrante. 😦

Così, girovagando per la Sardegna, mi sono accorto che avevo sconfinato (più di quanto non sembri) ed ero finito in Sicilia. E da lì, in Albania. E fuori dal tempo.
Per l’esattezza ho trovato una bellissima fotografia di un giovane e talentuoso fotografo di Piana degli Albanesi, Francesco Marino, pubblicata su 500px.com, una delle tante comunità presenti su internet dedicate alla fotografia.
Per contattare questo fotografo ho dovuto iscrivermi per forza anch’io alla comunità, ma sono stato ripagato dalla immediata disponibilità e gentilezza di Francesco che non ci ha pensato due volte a darmi il beneplacito.

E così ho abbandonato la Sardegna per inoltrarmi in una antica enclave albanese in Sicilia. Ed è nata Giusi (pittoricamente parlando, si intende).

Questa volta il dipinto è un po’ più grande dei due precedenti, è 40×50 cm, e come al solito ho iniziato col riportare accuratamente il disegno sulla tela.

Disegno preparatorio

Io però non navigo su internet solo alla ricerca di soggetti nuovi, ma cerco anche di farmi una cultura pittorica a tutto tondo ficcando il naso in tutte le tecniche che incontro. E, siccome avevo appena letto della tecnica del “verdaccio” (che è una specie di grisaglia, fatta però con una tinta verdastra, che dovrebbe aiutare ad intonare meglio il colore della pelle) ho voluto approfittare per cercare di utilizzarla in questa occasione.

Verdaccio, utilizzando una terra d’ombra verdastra e il bianco di titanio.

Come la grisaglia, il verdaccio prevede una esecuzione accurata di luci ed ombre, cosa che io in genere non faccio mai fino in fondo perché troppo ansioso di cominciare a colorare. Questa volta però mi sono imposto un po’ di disciplina e ho insistito fino ad ottenere un “quasi finito” monocromatico.

Stesura finale del verdaccio

Secondo i canoni classici non si può proprio considerare finita questa stesura, ma io sono un tipo tollerante. E passo finalmente al colore.

Abbozzo colore del velo

Comincio dal velo con una stesura in semitrasparenza di un blu oltremare. Nei i ricami dorati invece passo prima una base di bianco opaco, per togliere ogni traccia del verdaccio, che temo mi possa togliere luminosità, e poi in trasparenza un’ocra gialla. In questo modo sono convinto di poter ottenere più facilmente l’effetto scintillante dell’oro.

Dico la verità: ho accarezzato a lungo l’idea di realizzare la decorazione direttamente in foglia d’oro. Credo che l’effetto sarebbe stato interessante. Però alla fine non ho avuto il necessario coraggio, anche per una questione tecnica. La foglia d’oro ha bisogno di una base liscia e rigida, che una tela non offre.

Per ottenere lo sfondo nero passo sopra la base in verdaccio un colore complementare trasparente mescolato al blu. Usando colori trasparenti non si ottiene immediatamente un nero profondo, bisogna continuare a sovrapporre strati fino al risultato voluto. Cosa che farò d’ora in avanti. L’utilizzo di questa tecnica, rispetto all’uso puro e semplice del nero, ha il vantaggio di dare uno sfondo nero e luminoso allo stesso tempo, mentre con l’uso del nero si avrebbe uno sfondo opaco e pesante.

A questo punto passo a colorare l’incarnato.

Abbozzo colore

In questa fase ho apprezzato la tecnica del verdaccio. Infatti mi ha aiutato ad intonare subito i colori, dove invece con una base bianca avrei avuto molte maggiori difficoltà. Inoltre aver già rifinito il viso mi ha evitato, come invece mi accade di solito, di perdere l’espressione durante la coloritura e faticare poi per recuperarla. Per il velo sono ricorso all’utilizzo di un blu ceruleo per le parti in luce, mentre per l’oro ho utilizzato velature di bruno trasparente e ossido rosso trasparente per le parti in ombra.

A questo punto è solo un lavoro di finitura da farsi con santa pazienza, senza accontentarsi mai… però ad un certo punto bisogna anche sapersi fermare. E io mi sono fermato qui:

Versione finita

Un particolare ringraziamento a Francesco Marino, il fotografo, e a Giusi Di Chiara, la modella, e a tutta la comunità di Piana degli Albanesi che ha apprezzato questo mio lavoro seguendolo su facebook.

E adesso c’è la parte antipatica: trovarmi un nuovo soggetto! 😦

Ragazza di Desulo

Dopo il mio ultimo dipinto Sa bellesa sarda, è cominciata inevitabilmente la ricerca di un nuovo soggetto.
Quando scelgo di fare un dipinto non mi limito a riferirmi alla fotografia che ho scelto, ma cerco di approfondire prima anche l’ambito in cui quella particolare foto o modella ha visto la luce. Questo perché mi può portare a trovare qualcosa di meglio o a chiarire certi dettagli che nella foto magari non sono così chiari.
Capita quindi che, quando ricomincio la caccia, parta dall’ambito appena studiato e trovi quindi un altro soggetto analogo.

Questo è quello che è successo, infatti. Appena iniziata la ricerca mi sono imbattuto subito nel mio nuovo soggetto. Naturalmente, come nel dipinto precedente, ho cercato di risalire all’autore e alla modella, non solo per avere le necessarie autorizzazioni, ma nella speranza di avere una foto di riferimento di qualità migliore, perché quella che ho trovato era veramente pessima. Purtroppo non ho avuto fortuna. Ho trovato sì la modella, una ragazza di Desulo, ma i miei tentativi di mettermi in contatto con lei sono falliti. Nessuna informazione invece riguardo al fotografo e quindi nessuna possibilità di avere autorizzazione e qualità migliore dell’immagine. 😦

Mi ero ormai rassegnato a lasciar perdere questo soggetto, soprattutto per la qualità scarsa dell’immagine di riferimento. La foto era piccola e molto compromessa nei dettagli da un jpg troppo spinto. Inoltre la modella era in controluce e i dettagli del viso erano praticamente appiattiti dalla scarsa illuminazione.

Però…
Però mi piaceva troppo e non potevo non provarci. E ci ho provato.
Se la modella dovesse riconoscersi mi può contattare su facebook. Così come il fotografo in modo da potergli dare i necessari riconoscimenti (anche se per l’autorizzazione sarebbe comunque tardi 😦 ).

È nata così la Ragazza di Desulo, che potrebbe diventare il secondo dipinto di una serie dedicata alle ragazze di Sardegna ed ai loro splendidi costumi.

Si comincia, come sempre, dal disegno riportato a matita su tela tramite griglia di riferimento.

_dsc7666w

A seguire, dopo una lavatura di azzurro su tutta la tela, passo direttamente ai colori per un primo abbozzo.

_dsc7688w

Siamo in una primissima fase di abbozzo, ma si nota subito una certa imprecisione negli occhi, che in un ritratto sono fondamentali. Il fatto è che nella foto originale proprio non si vedono, sono solo macchie di colore scuro e questo mi preoccupa. Altra preoccupazione è l’area qui colorata in rosso. È da spiegare: nella foto è una figura sfocata dietro la modella, ma, se la tolgo, l’espressione e tutta la composizione ne risente; la testa sembra ciondolare e il profilo del viso non è più così “dolce”. Onestamente in questo momento non so come trattare la cosa. Vedremo più avanti.

Comincio a lavorare sull’abito.

_dsc7696w

Il lavoro prosegue un po’ in tutti i settori del dipinto. Provo a smorzare la macchia rossa per vedere cosa succede.

_dsc7735w

Come si nota il nastro ha cambiato colore, non perché io abbia cambiato idea (è sempre stato rosso), ma perché il rosso dato in trasparenza su fondo giallo acquisisce una grande luminosità. È un trucchetto insomma, già conosciuto ed utilizzato dai grandi Maestri del passato 😉 . Come già detto la mancanza della macchia rossa si sente e crea un antipatico vuoto in un punto cruciale 😦 .
Il colore dell’incarnato appare un po’ troppo terracotta in questa foto; lo è, ma è anche colpa del fatto che la macchina digitale risente della presenza degli altri colori che si sono aggiunti.
Un altro problema da risolvere: la modella ha i capelli castani nella realtà e ha gli occhi chiari, ma non azzurri; gli occhi azzurri però mi aiutano a definirli meglio e quindi probabilmente finirò per farle i capelli neri perché azzurro e castano mamma natura non li accoppia volentieri, nero e azzurro sì.

_dsc7783w

Ho deciso che la macchia rossa mi serve e l’ho rimessa, mascherata in uno sfondo un po’ caotico che fa da interessante tramite tra la figura e l’azzurro iniziale. In pratica così lo sfondo richiama i colori del costume.
In questa fase ho lavorato molto nell’espressione del viso.

E questo è il risultato praticamente finito.

_dsc7809w

Sì lo so, mancherebbe la firma, ma mi riservo di fare ancora qualche intervento minore dopo aver lasciato decantare il tutto.
Devo dire che è stato impegnativo.

Dettagli tecnici: olio su tela 40×30 cm.