
Attentati dei circoncellioni
MARZIO GANASSINI
Chiostro della Chiesa della SS. Trinità a Viterbo (1610)
In un momento in cui si guarda con sgomento alla pulsione suicida ed omicida dei terroristi islamici, non tutti sanno che tale incomprensibile pulsione affonda le sue origini nei primi secoli del cristianesimo.
Valga come esempio la setta dei Circoncellioni (IV sec. D.C.) i quali, al grido di “Deo laudas” (che era un po’ l’equivalente del “Allah akbar” odierno), se ne andavano in giro a malmenare il prossimo fino alla morte, preferibilmente armati di bastone, perché ligi al detto evangelico che imponeva a San Pietro di riporre la spada nel fodero.
Cercavano con grande zelo il suicidio, che equiparavano al martirio, e lo annunciavano molto prima di eseguirlo, per cui oggi diremmo che cercavano anche l’impatto mediatico.
Preferibilmente si buttavano nel vuoto da alte rupi, ma non disdegnavano di obbligare sventurati passanti a eseguire per loro questa incombenza, minacciandoli di morte se si fossero rifiutati.
I circoncellioni si sono estinti (per comprensibili motivi), ma le idee di fondo, a quanto pare, sono sopravvissute.
Le famose radici cristiane non sono solo europee.