Passato il 21 marzo si spera che stia arrivando la primavera, anche se onestamente c’è da dire che non ci sono più le mezze stagioni.
Ci si prepara quindi a qualche incursione turistica, magari in qualche città d’arte. Il problema principale però che ci assilla in queste gite è che, di fronte alla maestosità di certi edifici, ci rendiamo conto di quanto al contrario noi siamo piccoli. Questo non si riflette solo sul nostro umore, ma anche sulle nostre fotografie dove l’architettura ha la spiacevole tendenza a non stare troppo dritta, dato che noi la guardiamo sempre da troppo in basso. E’ l’effetto prospettico.
Un tempo la mancata perpendicolarità dei campanili o delle torri era considerata un difetto insopportabile, tanto da indurre a comprare anche costosissime ottiche adattative pur di tenere in piedi gli edifici.
Stranamente oggi, che con l’avvento della fotografia digitale si può intervenire facilmente su ogni difetto col semplice ausilio di un pc, questo problema è ormai accettato da tutti e solo i professionisti se ne fanno un cruccio.
E’ un peccato perché, al di la’ della accettazione della cosa, in realtà si perde molto dell’effetto maestoso di molti edifici.
Eppure raddrizzare le cosiddette linee cadenti è veramente un intervento alla portata di chiunque.
Photoshop mette a disposizione uno strumento piuttosto sofisticato (il filtro Correzione lente…) che, partendo dall’ottica usata, ricostruisce perfettamente la scena. Però io voglio concentrarmi su un altro strumento, sicuramente poco conosciuto e sfruttato, che in pochi passaggi raddrizza con altrettanta efficacia la prospettiva, almeno nei casi più semplici.
Lo strumento di cui parlo è la taglierina, quello strumento che permette di ritagliare una parte dell’immagine. Tra parentesi c’è da dire che nella versione CS5 di Photoshop è stato migliorato, con la possibilità di visualizzare anche una griglia di riferimento all’interno dell’area selezionata.
In realtà ce ne sarebbe anche uno ulteriore di strumenti, che è la
Modifica->Trasformazione->Prospettiva, ma è sostanzialmente identico nel modo di procedere e quindi non lo approfondirò.
Forse non tutti si sono accorti che, tra le opzioni che appaiono dopo la selezione dell’area da ritagliare, ce n’è una che si chiama Prospettiva. Attivata quella, possiamo fare qualcosa in più che delimitare un semplice rettangolo di ritaglio.
Aggiornamento: nelle ultime versioni di Photoshop l’opzione Prospettiva è stata separata dallo Strumento taglierina ed è ora uno strumento autonomo che si chiama Strumento ritaglio prospettiva; la funzionalità rimane la stessa descritta di seguito.
Ma procediamo con ordine, questa è l’immagine di riferimento che vogliamo correggere:

Onestamente qui la maestosità si intuisce, ma non viene resa proprio al massimo. Vedremo alla fine se l’intervento sarà efficace.
La prima cosa da fare è trasformare in livello la nostra immagine di background, cosa che ci permette poi di utilizzare tutte le opzioni necessarie.
Dovremo anche prendere un paio di punti di riferimento per poter valutare più avanti le dimensioni in maniera corretta. Utilizzeremo per questo una figura di riferimento nell’immagine e la delimiteremo con due linee guida orizzontali.
In questo caso ho preso come riferimento la figura inginocchiata.

A questo punto con lo strumento taglierina selezioniamo tutta l’immagine e mettiamo la spunta sull’opzione Prospettiva. Da questo momento in poi possiamo muovere gli angoli del ritaglio in maniera indipendente.
In genere dovremo intervenire solo sugli angoli superiori spostandoli verso l’interno in modo che il bordo del ritaglio sia il più possibile parallelo alle linee che vogliamo raddrizzare.

Nella versione CS5 la presenza della griglia ci permette una perfetta valutazione della inclinazione in ogni punto dell’immagine, nelle altre versioni dovremo accontentarci del bordo. La parte che rimane fuori dall’area così delimitata verrà persa nell’immagine finale. Mettetevi il cuore in pace.
Il risultato del ritaglio sarà il seguente:

Le linee sono ora perfettamente e correttamente verticali, ma l’immagine risulta schiacciata, come evidenziato dalla nostra figura di riferimento.
Se non avessimo avuto le due linee guida, sarebbe ora problematico rimediare in maniera precisa. Invece così è piuttosto semplice.
Utilizziamo la voce di menu Modifica->Trasforma->Scala e, operando solo sul punto centrale del lato superiore, e in misura minore, anche su quello inferiore, riportiamo la figura all’interno delle linee guida ridandogli anche la dimensione originale.

In certe situazioni è possibile che la trasformazione richiesta sia tale da far uscire il bordo dal limite superiore del monitor, quindi consiglio, prima di iniziare, di utilizzare uno zoom all’indietro per poter avere più spazio di manovra. Intanto che ci siete cercate anche di valutare grosso modo di quanti pixel state allungando l’immagine.
Una volta completata la trasformazione ci accorgiamo con disappunto che abbiamo perso un’altra fetta della foto nella parte alta, e questa non è una bella cosa. Fortunatamente questa parte in realtà è solo nascosta dai limiti dell’immagine originale. Quello che Photoshop chiama quadro. E’ un po’ come se cercassimo di far stare la nostra foto stiracchiata stampandola nello stesso foglio di carta di prima.
O rimpiccioliamo l’immagine o aumentiamo la carta (cioè il quadro) per farcela stare. Neanche a dirlo useremo questa seconda opzione con la voce di menu
Immagine->Dimensione quadro…
In pratica si tratta di scalare in verticale anche il quadro, come abbiamo fatto con l’immagine. Per fare questo possiamo andare a spanna, l’importante è che otteniamo un quadro più grande dell’immagine che deve contenere. Poi ritaglieremo con la nostra taglierina (senza l’opzione Prospettiva, questa volta) solo la parte che ci interessa.
Ridimensioniamo quindi il nostro quadro, ancorandone la trasformazione al riferimento quadrato centrale in basso, in modo che si ridimensioni solo la parte superiore, di un numero di pixel approssimativamente uguale a quanti ne abbiamo utilizzati in precedenza per scalare l’immagine (quei pixel che dovreste aver valutato prima – abbondiamo pure, dobbiamo farla entrare tutta).
Inquadrata tutta l’immagine nel nostro ipotetico foglio di carta, provvediamo infine a ritagliarla per bene con la solita taglierina.

Secondo me così è meglio. Decisamente meglio.
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