Che fine ho fatto?

O meglio: che fine ha fatto il mio autoritratto?

Preso dai miei innumerevoli impegni, tra letto e divano, mi sono reso conto che su questo blog ho iniziato un tema senza concluderlo. Parlo del mio autoritratto ufficiale e del suo sviluppo, che ho iniziato a suo tempo con un post intitolato (ma dai!) Autoritratto.

In pratica tutto il mio mondo social (Facebook, Twitter, Google+) sa che l’ho terminato… tranne il mio blog. 😦
Grave mancanza di rispetto nei confronti dei vecchi amici che sono rimasti su questa piattaforma rifiutando di farsi allettare da facebook. Mica perché non possano vivere tranquillamente anche senza il mio faccione, però quando si comincia un discorso è buona educazione concluderlo (magari senza far passare troppi mesi).

Ecco il risultato finale:

Autoritratto - versione finale

Autoritratto – versione finale

Ammetto di non essere rappresentato al massimo della mia forma, ma, si sa, gli anni passano per tutti. 🙂

Autoritratto

In cerca del soggetto per l’ultima piccola tela ovale ancora disponibile, ho riflettuto sul fatto che non ho ancora un autoritratto. Ritengo quindi che sia giunto il momento di affrontare virilmente la situazione, guardarmi francamente allo specchio e decidere che sì, si può fare!

Ad essere onesti a suo tempo ci ho provato. Agli albori del mio secondo periodo (v. della Vita di un gentiluomo che ambiva a divenir pittore) mi sono cimentato in un autoritratto che ora fa da retro di una vecchia natura morta abbandonata (abbandonata, non nel senso del soggetto di una natura morta e abbandonata, ma proprio nel senso della tela buttata in un angolo e sommersa da altre tele simili, oltre ai quintali di polvere relativi).
Guardando da vicino questa tela devo dire che ha avuto diverse peripezie. L’autoritratto è stato fatto sicuramente sopra un altro dipinto, di cui non ho proprio memoria, poi la tela è stata rovesciata per dipingervi infine la natura morta. Insomma è un affare per chi la volesse comprare: tre dipinti al prezzo di uno.
Si intravede anche la data di esecuzione dell’autoritratto: 1978.

Autoritratto del 1978

Autoritratto del 1978

Va be’, lasciamo perdere. 😳

Ritorniamo alla mia tela ovale che, giusto per non smentirmi, conteneva già un piccolo dipinto che ho provveduto a ricoprire con un colore grigiastro.
Si tratta anche in questo caso di una tela veramente piccola (13×18 cm.) come le precedenti MadonnaRitratto di donna e Ritratto di ragazza.

A questo punto mi sono armato di specchio e matita e sono partito col disegno direttamente sulla tela.

Autoritratto - disegno a matita

Autoritratto – disegno a matita

Il disegno è un po’ grossolano e la somiglianza lascia un po’ a desiderare, ma, non essendo io un bravo ritrattista, nessuno se ne meraviglia.

Come sempre, in questa serie di ovali, sono passato poi alla grisaglia con bianco e nero. Questa volta ho sostituito il nero vite con il più classico nero avorio e devo dire che mi sono trovato altrettanto bene.

Autoritratto - grisaille

Autoritratto – grisaille

Purtroppo il mio specchio è di tipo particolare: è uno specchio che rimanda immagini solo in bianco e nero. Questo va benissimo per la grisaglia, ma mi preoccupa un po’ per la successiva stesura di colore. Dovrò andare a memoria: colore dei capelli – biondi; colore degli occhi – questa è dura, qualcuno suggerisce azzurri, poi mi guarda in faccia e scuote la testa; infine la maglietta – questa me la ricordo (credo), azzurro scuro con strisce bianche.
Probabilmente la maglietta la farò direttamente nel suo colore.