Il Papa ha detto: «tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione sono un’offesa contro la verità della persona umana e una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace»
Per quanto mi sia sforzato di leggere anche tra le righe, non ho proprio capito cosa voglia significare l’espressione “verità della persona umana“. A me sembra una di quelle frasi retoriche che non dicono nulla, a parte l’effetto speciale sui distratti.
In quanto alla “ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace” la trovo di disarmante superficialità perché può essere tranquillamente ribaltata nel suo assunto arbitrario e mantenere la stessa valenza; vale a dire che “non rendere il matrimonio… ecc… è un’offesa alla giustizia e alla pace“. Sfido chiunque a dimostrare in pratica la veridicità dell’una o dell’altra versione.
In buona sostanza questo tipo di discorso, oltre ad essere di grande inutilità, lo potrei definire io un’offesa contro l’intelligenza della persona umana.
Come una offesa contro la persona umana, contro la giustizia e contro la pace va certamente interpretata invece la benedizione che il Papa ha dato alla portavoce del parlamento ugandese, promotrice del progetto di legge che introdurrebbe nel suo paese la pena di morte per i gay.