Uno degli effetti più semplici da ottenere con Photoshop è l’infrarosso.
Le ultime versioni del programma hanno già l’effetto preimpostato, ma vale la pena comunque di apportare qualche correzione per un risultato molto più interessante.
Vediamo quali sono le procedure.
Innanzi tutto occorre concentrarsi nella scelta di una immagine adeguata. Inutile perdere tempo su fotografie che già in partenza offrono poche possibilità di riuscita.
Uno o più alberi sullo sfondo di un cielo azzurro in cui campeggia qualche nuvola è il soggetto ideale.
Purtroppo non avevo a disposizione un cielo simile e ho dovuto accontentarmi della foto seguente.
Una volta scelta l’immagine è opportuno verificare se non sia il caso di esaltare un po’ i colori. Non è strettamente necessario, ma secondo me aiuta. Per fare questo rimando al mio precedente post Come ravvivare i colori nelle nostre fotografie.
La procedura di esaltazione dei colori prevede di lavorare col metodo Colore Lab, perciò, dopo averlo utilizzato e prima di proseguire, occorre tornare al metodo originale RGB (Immagine->Metodo->Colore RGB).
Anche qui, come nella procedura di esaltazione dei colori, lavoreremo su un livello di regolazione, in particolare la miscelazione dei canali. Aggiungiamo quindi il nostro livello di regolazione dal menu Livello->Nuovo livello di regolazione->Miscelatore canale…
Nella finestra che si apre scegliamo il menu a discesa Predefinito, selezionando la voce Bianco e nero infrarossi (RGB).
La nostra immagine cambierà immediatamente in una immagine in bianco e nero pseudo-infrarossa. I parametri della finestra come si vedrà sono cambiati, a partire dal flag Monocromatico che ora è attivato.
Concentriamoci però sui cursori dei colori, che sono sempre lì ad indicare le varie componenti cromatiche che portano alla nostra immagine in bianco e nero. Non dovremo fare altro che portare il rosso su 0% ed il blue su -200%, mentre il verde dovrebbe già essere al suo valore corretto (200%). Se qualche parte dell’immagine dovesse risultare troppo bruciata possiamo regolare leggermente il cursore Costante.
Adesso l’infrarosso è certamente più credibile.
Probabilmente nelle vecchie versioni di Photoshop non esiste l’infrarosso predefinito. In questo caso possiamo agire direttamente sui cursori dei colori. Con il Canale in output su Rosso (il cursore relativo sarà su 100% mentre il verde ed il blue saranno su 0%) portiamo il cursore del verde su 200% e quello del blue su -200%, poi (e solo POI) attiviamo il flag Monocromatico e riportiamo i cursori ai valori appena indicati, vale a dire 100% per il rosso, 200% per il verde e -200% per il blue.
La nostra immagine all’infrarosso è sostanzialmente già a posto, ma se vogliamo dargli anche l’alone luminoso che appare in molte foto originali dobbiamo fare un ulteriore passo.
Dal menu Livello scegliamo Unico livello. Duplichiamo il livello ottenuto e sulla copia applichiamo il filtro Sfocatura->Controllo sfocatura… e regoliamo i parametri in modo da avere un’immagine molto sfocata.
Per ottenere la nostra immagine finale è sufficiente a questo punto regolare la trasparenza del livello sfocato fino ad ottenere l’effetto desiderato (50% o poco più di opacità).
Ciao Bruno! È molto bello questo post; sull’ultimo punto ho una curiosità: non ho ben capito a cosa serva dare l’alone luminoso all’immagine.
Grazie Andrea 🙂
L’alone è sostanzialmente un effetto grafico per dare un po’ di atmosfera ad una immagine che altrimenti rischierebbe di apparire troppo artificiosa. Ha comunque una sua giustificazione scientifica in quanto, essendo l’infrarosso una radiazione termica emessa dai corpi in proporzione alla loro temperatura, si estende anche nelle immediate vicinanze del corpo che la emette, come un alone. Come tutti gli effetti va usato con moderazione, qui ho esagerato per renderlo evidente, perché in un’immagine così piccola non si sarebbe apprezzato altrimenti.
Inoltre ne ho approfittato per dare una dritta a quanti amano l’effetto flou di certi ritratti: si fa con questa tecnica 😉
Grazie Bruno, sei stato chiaro e preciso – e ho particolarmente apprezzato la giustificazione scientifica 😉